La chimera Apple del momento si chiama iWatch. Ne abbiamo parlato anche noi, con tutti i dovuti distinguo del caso. Difficile esimersi dal farlo, quando praticamente tutto converge verso l’esistenza, almeno in fase prototipale, di un simile prodotto. Difficile esimersi soptrattutto dopo che New York Times e Wall Street Journal hanno messo il sigillo sulla questione con dei loro articoli dedicati.
Se editorialmente parlare per ipotesi sui futuri prodotti Apple fa ben poco danno, ci si aspetterebbe comunque un po’ di prudenza su giudizi e previsioni, soprattutto da parte di chi si trova nella delicata posizione di dare consigli sugli investimenti finanziari.
“L’inchiostro dei report del NYT e del WSJ sulla possibilità che Apple stia lavorando ad un dispositivo iOS da polso non ha fatto ancora in tempo ad asciugarsi”, scrive P.Elmer-DeWitt su Fortune, “che già gli ‘allibratori’ si sono fiondati a dire la loro”.
Gli “handicapper” di cui parla Elmer-DeWitt sono due. Uno è Jim Neal, giornalista e analista di The Motley Fool, che non si è fatto sfuggire l’occasione per sfornare un classico strappa link e genera-page-views: “5 motivi per cui l’iWatch sarà un fallimento” (l’assenza di un link attivo all’articolo non è una svista).
Dare già per spacciato un prodotto Apple che ancora non esiste è uno sport abbastanza diffuso fra certi pennivendoli, che per altro non si preoccupano affatto di come i lettori stronchino completamente una simile “idiozia editoriale”. Solo come tale si può definire, infatti, un articolo che spara a zero su un prodotto che non esiste, basando il tutto su ipotesi e supposizioni che sono frutto dello stesso autore dell’articolo. Puro link-bait nella sua forma più pura.
Merita invece qualche secondo di attenzione in più il secondo “handicapper”, perché non si tratta di una giornalista alla spregiudicata ricerca di facili visualizzazione, ma di Katy Huberty, analista di Morgan Stanley.
In una nota ai propri clienti inviata ieri, la Huberty delinea le possibilità di un iWatch sul mercato, grafici alla mano. Alla Morgan Stanley avranno qualche dritta in più rispetto a noi comuni mortali, direte voi. E invece no, visto che la nota si apre così: “While we have no specific knowledge of iWatch…”.
Ecco: nonostante Huberty e compagnia non abbiano alcuna conoscenza esclusiva e specifica del fantomatico prodotto, si sentono comunque in dovere di produrre addirittura un prospetto con tanto di analisi di mercato. Secondo queste elucubrazioni Apple potrebbe vendere orologi intelligenti per “10-15 miliardi di fatturato annuo”.
Se vi sfugge la differenza fra queste analisi professionali su prodotti inesistenti, senza alcuna informazione a supporto della veridicità dei report giornalistici sulle quali si basano, e le previsioni dei lottologi che impestano i palinsesti notturni delle emittenti televisive locali, il motivo è che probabilmente non ce ne sono.
Baldassare 13/02/2013 il 14:21
dissento veementemente dal tono dell’articolo e sulla chiusura .. le imprese trovano nicchie di mercato dove esistono bisogni del consumatore non ancora espressi pienamente .. chiunque abbia utilizzato un iPhone massivamente (intendo con Siri) si é reso conto che una buona parte delle funzioni giornaliere (non i giochi ovviamente) potrebbero essere mediate da un oggetto che sta al polso .. facendo scomparire il device .. Siri non legge le mail perché non può .. non perché non sappia farlo .. infatti legge i messaggi (sia sms che iMessage) in arrivo .. imposta appuntamenti, promemoria, li elenca, li descrive, li modifica .. invita altri soggetti, l’iPhone (per questa attività) sta diventando fondamentalmente un microfono collegato ad un trasmettitore dei nostri comandi ai server Apple dove gli stessi vengono decodificati, interpretati e rispediti all’altoparlante dell’iPhone .. é chiaro che all’aumentare delle funzioni delegabili con successo a Siri.. può diminuire l’interfaccia utente touch .. a me piacerebbe MOLTO un orologio che mi dica o vibri quando arriva una chiamata .. (esistono in commercio oggetti simili) .. alcuni bruttini in effetti .. e mi sono molto stupito di scoprire che l’iPod da polso non si connettesse via bluetooth con l’iPhone o con il Mac per sincronizzare gli appuntamenti e la Rubrica .. o facesse da ringer delle chiamate ..